Il farmaco equivalente è conosciuto anche come
farmaco generico.
La bio-equivalenza del farmaco consente al paziente di ottenere il medesimo trattamento
medico-terapeutico ma ad un prezzo inferiore.
I farmaci equivalenti ( farmaci generici ) non vanno pertanto considerati come farmaci
inferiori bensì come farmaci identici in tutto e per tutto, sia dal punto di vista
dell'efficacia che della sicurezza.
I farmaci equivalenti e quelli di marca hanno lo stesso dosaggio del principio attivo
con pari velocità di assorbimento ed efficacia.
Il prezzo al pubblico dei farmaci equivalenti è
decisamente più basso rispetto al medicinale innovatore di marca, una differenza
che può arrivare talvolta anche al 50% in meno.
I farmacisti sono tenuti ad avvisare il cliente della disponibilità dei farmaci
equivalenti e del loro prezzo inferiore anche quando il cliente richiede espressamente
un prodotto farmaceutico di marca.
La prescrizione di un medicinale può essere sostituita con un medicinale generico se presente.
I farmaci equivalenti sono pertanto un modo più che valido per risparmiare sulla
spesa delle famiglie per i farmaci e per i medicinali.
In Italia i farmaci equivalenti sono venduti in farmacia.
Pur avendo un prezzo notevolmente più basso di quelli di marca, i farmaci
equivalenti sono ancora poco richiesti dai cittadini.
La causa di questo comportamento irrazionale è nella diffidenza che si è diffusa
intorno a questi farmaci e per un'adeguata campagna informativa a riguardo.
Il termine "farmaco generico" è stato percepito erroneamente come una sorta di
prodotto di qualità inferiore rispetto a quello di marca.
Per tale ragione il legislatore ha preferito successivamente coniare una nuova terminologia
per indicare questi farmaci, sostituendo la denominazione "farmaci generici"
con quella più efficace di "farmaci equivalenti".
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