Arte: la tempera
La tecnica artistica della tempera.
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La tempera, come gran parte delle tecniche pittoriche utilizzate ancor oggi,
ha radici molto lontane nel tempo: nell'ambito della pittura, unitamente all'affresco,
è uno dei mezzi più antichi in senso assoluto.
Le antichissime pitture rupestri, all' interno di grotte che gli uomini
preistorici usavano come abitazioni, sono i primi esempi di pittura a tempera.
Il termine
tempera, deriva da
stemperare, cioè
sciogliere i pigmenti colorati con acqua, proprio come li usavano i popoli primitivi.
I pigmenti sono delle polveri colorate, che vengono estratte da minerali,
da vegetali o anche da animali, e poi trattati fino a ridurli in polvere di vari colori.
Quindi per "tempera" si intende un impasto cromatico ottenuto unendo
il pigmento colorato con sostanze collanti o leganti che nei tempi antichi potevano
essere l'uovo, il latte di fico, le cere o altre sostanze sempre solubili in acqua.
Oggi con il termine "tempera" si identifica unicamente con
un prodotto preconfezionato che corrisponde ad un impasto di collanti
deboli (caseina) adatto genericamente a stesure su carta.
La tecnica della tempera raggiunse il massimo splendore nei secoli
che vanno dal Duecento fino al secolo Quattrocento, secolo in cui i colori a
tempera verranno quasi accantonati per cedere il passo ad una tecnica
"più illustre" dal punto di vista della resa dei colori, e cioè
la
pittura ad olio.
Una delle caratteristiche dei colori a tempera, è quella di essere molto
coprenti ed opachi, quindi si riesce ad avere delle stesure molto uniformi e regolari,
con una asciugatura veloce, a differenza dei colori ad olio.
Le tempere si possono usare miscelate tra di loro.
L'importante è avere i colori primari: rosso (magenta), giallo (primario), blu (ciano),
insieme al bianco ed al nero.
I pennelli possono usare gli stessi che si adoperano per i colori ad olio,
a punta piatta o tonda, di varie dimensioni, a seconda se si devono eseguire
dei piccoli particolari o grandi stesure, e possono essere di pelo di bue, di setola,
o quegli più costosi e cioè di pelo di martora.
Cisi deve ricordare che i colori a tempera, un po' come quelli
ad olio, asciugandosi tendono a schiarirsi.