Il matrimonio civile viene spesso 'sminuito' rispetto al tradizionale cristiano, sia
per ciò che riguarda un suo eventuale significato simbolico, sia per ciò che riguarda
la preparazione giuridica e fisica dell'evento.
Niente di più sbagliato: un matrimonio celebrato in comune può essere sentito e
pittoresco quanto uno celebrato in una bella Cattedrale. Ovviamente con le dovute
precisazioni.
Se si vuole organizzare un matrimonio in Comune, la prima cosa alla quale pensare è la
documentazione necessaria affinché il matrimonio possa svolgersi. In base alla legge
Bassanini (n°127 del 13/5/1997) sull'autocertificazione, il quale ha reso molto meno
oneroso l'aggravio giuridico dei due sposi, la coppia in procinto di sposarsi deve
recarsi presso l'Ufficio di Stato Civile del Comune nel quale il matrimonio avrà luogo
munita di carta d'identità e di una dichiarazione su carta semplice, dell'intenzione di
contrarre matrimonio. In alternativa sarà possibile compilare un modulo prestampato.
Dopo di che verranno affisse le pubblicazioni per 8 giorni (da domenica a domenica).
In seguito all'affissione delle pubblicazioni per questo periodi di tempo sarà disponibile
il nullaosta da presentare all'Ufficiale di Stato Civile.
Entro 180 giorni il matrimonio dovrà essere celebrato.
Sono quattro i requisiti necessari per contrarre matrimonio in Comune:
- la maggiore età, o una dichiarazione, per chi ha compiuto 16 anni, da parte del
Giudice del Tribunale dei minori che attesti la sua maturità psichica.
- la sanità mentale
- l'inesistenza di rapporti di parentela tra i futuri coniugi
- presenza di nessun vincolo di status matrimoniale precedente.
Per rendere una sala comunale adatta ad una cerimonia sobria ma elegante sono pochi
gli accorgimenti da cogliere e tutti strettamente legati al gusto degli sposi.
Sarà quindi possibile dotare la stanza della cerimonia con delicati e non invadenti
addobbi floreali da legare alle sedute degli sposi e dei loro testimoni (almeno due)
e almeno due composizioni da porre ai lati dell'ufficiale officiante.
Per ciò che concerne l'abito da sposa, l'unico accorgimento da seguire non
riguarda il colore, che ad ogni modo può essere bianco, ma l'eventuale velo o strascico.
Ne è sconsigliato l'utilizzo, a meno che non siano sobri e corti.
Nessun problema per il bouquet che la donna può tenere in mano mentre sfila con il padre
verso il corridoio che porta al tavolo dell'officiante.
Il rito civile è molto semplice e di breve durata: circa venti minuti.
L'officiante leggerà gli articoli del Codice Civile che regolano le unioni matrimoniali,
il 143, 144, ed il 147 e reciterà la formula di richiesta rituale tra due sposi,
introducendo lo scambio degli anelli e la firma del registro comunale da parte di
sposi e testimoni.