I Marchi di Qualità per il vino
Il grande patrimonio di prodotti tipici italiani viene da tempo valorizzato con diversi
marchi di qualità noti e condivisi a livello nazionale ed anche europeo.
Lo scopo di questi marchi è quello di promuovere prodotti di qualità con caratteristiche legate al territorio; tutelano i produttori iscritti che rispettano il disciplinare ed i consumatori.
I controlli sono eseguiti da autorità di controllo e/o da organismi privati autorizzati dallo Stato Membro secondo la norma EN 45011; in termini economici sono a carico dei produttori che utilizzano la denominazione.
Le denominazioni esistenti dei vini:
Lo scopo di questi marchi è quello di promuovere prodotti di qualità con caratteristiche legate al territorio; tutelano i produttori iscritti che rispettano il disciplinare ed i consumatori.
I controlli sono eseguiti da autorità di controllo e/o da organismi privati autorizzati dallo Stato Membro secondo la norma EN 45011; in termini economici sono a carico dei produttori che utilizzano la denominazione.
Le denominazioni esistenti dei vini:
- D.O.C.G.: Vino a Denominazione d' Origine Controllata e Garantita.
- D.O.C.: Vino a Denominazione d' Origine Controllata
- I.G.T.: Vino da tavola ad Indicazione Geografica Tipica, questa sigla può essere sostituita da "Vin de Pays" in Valle d'Aosta e da "Landweine" in Provincia di Bolzano
- V.D.T.: Vino da tavola
- V.Q.P.R.D.: Vino di qualità prodotto in Regione Determinata
- le zone geografiche di produzione;
- i vitigni;
- la tipologia del terreno di coltivazione dell'uva;
- la resa dell'uva in vino (per evitare un eccessivo sfruttamento della vite);
- le tecnologie di produzione e di invecchiamento;
- le caratteristiche del prodotto finito (acidità, estratto secco, gradazione alcolica minima, peculiarità organolettiche)
- le eventuali qualificazioni del vino al momento della commercializzazione.
- indicazione "classico" per i vini prodotti nella zona di più antica tradizione (nell'ambito del territorio delimitato dal disciplinare);
- indicazione "riserva" per alcuni vini sottoposti ad un invecchiamento più lungo del normale;
- indicazione "superiore" per vini con caratteristiche migliori (grazie al buon andamento climatico dell'annata che ha permesso di raggiungere una concentrazione zuccherina più alta e quindi una maggiore gradazione alcolica).
- Regolamento CE n. 823-1987
- Legge 10 febbraio 1992 n. 164
- D.P.R. n. 348-94
DOC - Denominazione di Origine Controllata
DOC - Denominazione di Origine Controllata (Marchio di Qualità Italiano)
E' l'acronimo di Denominazione di Origine Controllata, appartengono a questa categoria i vini in cui la zona di origine della raccolta delle uve per la produzione del medesimo vino è in sostanza delimitata come prevedono i disciplinari di produzione.
Per la legislazione UE in vigore esso rientra nella categoria più ampia dei V.Q.P.R.D.
Questo sistema di certificazione della qualità, in seguito all'entrata in vigore europea nel 1992 dei marchi DOP, IGP e STG, è stato utilizzato esclusivamente per contraddistinguere i vini di qualità.
Il marchio DOC viene attribuito ai vini prodotti in zone delimitate, di solito di piccole e medie dimensioni, con indicazione del loro nome geografico.
Di norma il nome del vitigno segue quello della Doc e la disciplina di produzione è piuttosto rigida.
I vini Doc sono immessi al consumo soltanto dopo approfondite analisi chimiche e sensoriali.
Il disciplinare definisce per ogni vino DOC le seguenti caratteristiche:
Alcuni vini DOC possono riportare in etichetta alcune indicazioni aggiuntive:
E' l'acronimo di Denominazione di Origine Controllata, appartengono a questa categoria i vini in cui la zona di origine della raccolta delle uve per la produzione del medesimo vino è in sostanza delimitata come prevedono i disciplinari di produzione.
Per la legislazione UE in vigore esso rientra nella categoria più ampia dei V.Q.P.R.D.
Questo sistema di certificazione della qualità, in seguito all'entrata in vigore europea nel 1992 dei marchi DOP, IGP e STG, è stato utilizzato esclusivamente per contraddistinguere i vini di qualità.
Il marchio DOC viene attribuito ai vini prodotti in zone delimitate, di solito di piccole e medie dimensioni, con indicazione del loro nome geografico.
Di norma il nome del vitigno segue quello della Doc e la disciplina di produzione è piuttosto rigida.
I vini Doc sono immessi al consumo soltanto dopo approfondite analisi chimiche e sensoriali.
Il disciplinare definisce per ogni vino DOC le seguenti caratteristiche:
Alcuni vini DOC possono riportare in etichetta alcune indicazioni aggiuntive:
DOCG - Denominazione di Origine Controllata e Garantita
DOCG - Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Marchio di Qualità Italiano)
La Docg (Denominazione di origine controllata e garantita) è un marchio che viene attribuito ai vini DOC, riconosciuti tali da almeno 5 anni, di "particolare pregio qualitativo" e di notorietà nazionale e internazionale.
Questi vini vengono sottoposti a controlli più severi, debbono essere commercializzati in recipienti di capacità inferiore a 5 litri e portano un contrassegno dello Stato che dà la garanzia dell'origine, della qualità e che consente di numerare le bottiglie.
D.O.C.G. è l'acronimo del nome di "Denominazione di Origine Controllata e Garantita" e si attribuisce a quei vini aventi già la D.O.C, che oltre ad avere speciali pregi organolettici, abbiano acquisito una particolare fama.
Per la legislazione UE in vigore questa denominazione rientra nella categoria più ampia dei V.Q.P.R.D.
La DOCG è la massima qualificazione prevista e, oltre a rispettare tutti i parametri stabiliti dal disciplinare per i DOC, i vini DOCG sono sottoposti ad un secondo esame da parte di enologi ed enotecnici durante l'imbottigliamento (mentre per la DOC i controlli sono effettuati ogni 3 anni).
Superata la prova vengono rilasciati al produttore speciali sigilli in filigrana, stampati dall'Istituto Poligrafico dello Stato e rilasciati dalla Camera di Commercio o dal Consorzio di Tutela agli imbottigliatori, in numero limitato secondo il quantitativo di ettolitri prodotto, da porre su ogni bottiglia.
Nel caso dei liquori i sigilli sono apposti sul tappo, in modo tale che non si possa aprire senza danneggiarsi e quindi da rompere solo al momento della stappatura.
Nel caso dei vini, invece, il sigillo è posto sul collo della bottiglia.
Guarda l'elenco dei vini certificati DOCG.
La Docg (Denominazione di origine controllata e garantita) è un marchio che viene attribuito ai vini DOC, riconosciuti tali da almeno 5 anni, di "particolare pregio qualitativo" e di notorietà nazionale e internazionale.
Questi vini vengono sottoposti a controlli più severi, debbono essere commercializzati in recipienti di capacità inferiore a 5 litri e portano un contrassegno dello Stato che dà la garanzia dell'origine, della qualità e che consente di numerare le bottiglie.
D.O.C.G. è l'acronimo del nome di "Denominazione di Origine Controllata e Garantita" e si attribuisce a quei vini aventi già la D.O.C, che oltre ad avere speciali pregi organolettici, abbiano acquisito una particolare fama.
Per la legislazione UE in vigore questa denominazione rientra nella categoria più ampia dei V.Q.P.R.D.
La DOCG è la massima qualificazione prevista e, oltre a rispettare tutti i parametri stabiliti dal disciplinare per i DOC, i vini DOCG sono sottoposti ad un secondo esame da parte di enologi ed enotecnici durante l'imbottigliamento (mentre per la DOC i controlli sono effettuati ogni 3 anni).
Superata la prova vengono rilasciati al produttore speciali sigilli in filigrana, stampati dall'Istituto Poligrafico dello Stato e rilasciati dalla Camera di Commercio o dal Consorzio di Tutela agli imbottigliatori, in numero limitato secondo il quantitativo di ettolitri prodotto, da porre su ogni bottiglia.
Nel caso dei liquori i sigilli sono apposti sul tappo, in modo tale che non si possa aprire senza danneggiarsi e quindi da rompere solo al momento della stappatura.
Nel caso dei vini, invece, il sigillo è posto sul collo della bottiglia.
Guarda l'elenco dei vini certificati DOCG.
IGP - Indicazione Geografica Tipica
IGT - Indicazione Geografica Tipica (Marchio di Qualità Italiano)
L'Indicazione geografica tipica (IGT) viene assegnata ai vini posizionati ad un livello inferiore rispetto ai vini Docg e Doc e corrisponde a vini prodotti in aree geografiche generalmente ampie.
Il marchio Igt può essere accompagnato o meno da menzioni (ad esempio del vitigno) e prevede dei requisiti di produzione meno restrittivi di quelli richiesti per i vini Doc e Docg.
Anche questo marchio, dopo il 1992, è riservato ai vini caratterizzati da un'indicazione geografica, che può essere accompagnata o meno da menzioni (ad esempio del vitigno).
E' contraddistinta da zone di produzione normalmente ampie e da una disciplina di produzione meno restrittiva delle precedenti.
E' la sigla di "Indicazione Geografica Tipica" ed rappresenta una zona di produzione molto ampia: essa qualifica infatti i vini da tavola provenienti da grandi regioni vitivinicole.
Al nome designato si può aggiungere il colore dei vini ed il nome dei vitigni.
L IGT non può utilizzare il nome di regioni o zone utilizzate per le DOCG o le DOC.
Il vitigno può essere menzionato unicamente quando la zona vitivinicola è di dimensioni significative.
L' I.G.T corrisponde ad un vino tipico ed è riconosciuto come tale dall'U E.
Fonti normative:
L'Indicazione geografica tipica (IGT) viene assegnata ai vini posizionati ad un livello inferiore rispetto ai vini Docg e Doc e corrisponde a vini prodotti in aree geografiche generalmente ampie.
Il marchio Igt può essere accompagnato o meno da menzioni (ad esempio del vitigno) e prevede dei requisiti di produzione meno restrittivi di quelli richiesti per i vini Doc e Docg.
Anche questo marchio, dopo il 1992, è riservato ai vini caratterizzati da un'indicazione geografica, che può essere accompagnata o meno da menzioni (ad esempio del vitigno).
E' contraddistinta da zone di produzione normalmente ampie e da una disciplina di produzione meno restrittiva delle precedenti.
E' la sigla di "Indicazione Geografica Tipica" ed rappresenta una zona di produzione molto ampia: essa qualifica infatti i vini da tavola provenienti da grandi regioni vitivinicole.
Al nome designato si può aggiungere il colore dei vini ed il nome dei vitigni.
L IGT non può utilizzare il nome di regioni o zone utilizzate per le DOCG o le DOC.
Il vitigno può essere menzionato unicamente quando la zona vitivinicola è di dimensioni significative.
L' I.G.T corrisponde ad un vino tipico ed è riconosciuto come tale dall'U E.
Fonti normative: