Job sharing (Condivisione del lavoro) o lavoro ripartito, e' un contratto atipico secondo il quale solitamente due persone si suddividono in due (o piu') fasce lavorative un lavoro a tempo pieno.
Il contratto di lavoro ripartito deve essere chiaramente distinto dal contratto di part–time; non puo' quindi dare origine a due rapporti di lavoro distinti.
I lavoratori devono informare il datore di lavoro, con cadenza almeno settimanale, della distribuzione dell'orario di lavoro. In caso di assenza dei due lavoratori, il datore di lavoro puo' pretendere legittimamente dall'altro l'adempimento dell'intera prestazione.
Per quanto riguarda le prestazioni previdenziali ed assistenziali e le relative contribuzioni, commisurate alla durata della prestazione lavorativa, i contraenti sono assimilati ai lavoratori a tempo parziale.
Il licenziamento o le dimissioni di uno dei due lavoratori causano l'estinzione del rapporto di lavoro per entrambi, a meno che non siano stabiliti accordi diversi con il datore di lavoro.
Il contratto richiede la forma scritta.
Il Job sharing si distingue dal part-time per queste caratteristiche:
Questa forma contrattuale presenta dei vantaggi per le parti:
per i lavoratori: piu' tempo a disposizione che consente una migliore gestione del tempo libero e quindi anche piu' tempo da dedicare alla famiglia o allo studio;
per l'impresa: maggiore produttivita' del lavoro con conseguente calo del fenomeno dell'assenteismo sul posto di lavoro.

Sussistono pero' anche dei svantaggi:
presuppone un legame fiduciario tra i coobbligati in quanto il datore di lavoro puo', in caso di assenza di un lavoratore, pretendere dall'altro la copertura dell'intera prestazione lavorativa.
I lavoratori contraenti, avendo la responsabilita' di un unico lavoro, devono necessariamente operare "in simbiosi" trovandosi d'accordo su diversi fronti che vanno dalla pianificazione del lavoro ai turni da effettuare.