Questa zuppa si chiama ribollita perché, in origine, erano i resti di una qualsiasi zuppa di magro riscaldati il giorno dopo in un tegame di coccio, cosparsi in superficie di finissime fettine di cipolla, pepe nero e olio di Oliva.
Si ritirava dal fuoco quando la cipolla era diventata d'oro e si serviva calda senza formaggio.
Comunque, oggi, una delle ribollite più diffuse è quella di cui diamo la ricetta.
in una pentola scaldate l'olio e insaporitevi carota, cipolla e sedan o tritati.
Aggiungete i pomodori, il timo e le patate sbucciate tagliate a grossi dadi.
Lasciate insaporire, poi unite il cavolo nero tagliato a listerelle, i fagioli (quelli secchi vanno tenuti a bagno dalla sera prima) e coprite con due litri di ac qua fredda.
Salate e cuocete coperto per circa 2 ore.
Distribuite sul fondo di una larga pentola di coccio le fette di pane, versatevi sopra la zuppa, ponete in forno preriscaldato a 180 gradi e fate gratinare.
Prima di servire, spolverizzate con pep e nero macinato al momento, condite con due giri d'olio.
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