Brandy

In generale, si può definire come brandy qualsiasi liquore prodotto a partire dal succo oppure dalla polpa e dalla buccia di un frutto. Nasce come distillato di vino, ottenuto per la prima volta da alchimisti arabi nel 7 – 8 secolo dopo Cristo e utilizzato come medicinale; successivamente si diffuse prima in Spagna e in Irlanda e poi nel resto d'Europa.

Il suo nome attuale deriva dall'olandese brandewijn che significa "vino bruciato", parola passata in inglese come "brandywine". Attualmente è possibile individuarne 3 grandi categorie a seconda della materia prima utilizzata:
  1. Succo d'uva o polpa d'uva spremuta ma non pressata: il liquore viene invecchiato solitamente in botti di legno che aggiungono particolari aromi e ne ammorbidiscono il sapore. Ne sono un esempio il Cognac e l'Armagnac francesi;
  2. L'intero grappolo d'uva, comprendente polpa, buccia e racemo, che viene pressato per ottenere la massima quantità di succo possibile, come avviene per la Grappa italiana;
  3. Altri frutti, spremuti per ottenerne un liquido fermentabile che viene successivamente distillato una o più volte. Il Calvados, prodotto in Normandia per distillazione del sidro di mele, è uno dei più famosi brandy di questo genere. Altri frutti comunemente utilizzati sono prugne, pesche, albicocche, ciliegie e frutti di bosco.
Alcuni brandy non sono sottoposti a nessun tipo di invecchiamento, e solitamente sono piuttosto chiari; altri, affinati in botti di quercia, risultano di colore dorato oppure bruno; un procedimento più particolare, utilizzato soprattutto in Spagna, è quello della solera, ossia una serie di botti impiegate in modo piuttosto simile a quanto avviene con l'aceto balsamico.

I brandy sono catalogati secondo il metodo di classificazione Hennessy che prevede le seguenti denominazioni: